mercoledì 25 luglio 2007











sabato 21 luglio 2007

STAGIONE DELLE SFILATE

La collezione femminile primavera-estate del Calcino Blog si arricchisce quest'anno delle firme più prestigiose delle passerelle di tutto il mondo.
In particolare, in quest'edizione, l'attenzione degli organizzatori e del patron El Gato, è rivolta alla ricerca di nuove possibili contaminazioni tra i linguaggi, i simboli e le problematiche che uniscono le donne di oggi, in tutte le culture.
Ecco allora la grande ricercatezza di tessuti, combinazioni cromatiche e un occhio particolare ai dettagli e agli accessori, per sviluppare una nuova sensibilità nell'opinione pubblica nei confronti della questione dell'emancipazione femminile. Non sono banditi nemmeno i tacchi, nonostante le difficoltà con il controllo palla, purché non divengano una facile scusa.
Particolarmente ricco anche il partere degli ospiti, dall'attaccante Slow Hand, al maestro zen El Benda che, sempre sensibile a queste tematiche, nonchè al richiamo di muliebri vezzosità, in un'intervista a Calcino TV, ha rilasciato dichiarazioni importanti in merito a quest'evento durante il quale la moda si mette al servizio dei grandi problemi dell'umanità: "La spondina spesso è vista come un vezzo, come l'ennesimo tormentone, un fenomeno di costume destinato a consumarsi nel giro di un'estate, ma vi assicuro che molti drammi umani si possono risolvere, e questa serata lo dimostra".
Tra gli sponsor Robero Sport, Aquarel Nestlè, Monika Sport, Crystal Ball. Caffè gratis.

In occasione di questo defilè facciamo insieme una rapida carrellata sul rapporto che hanno col calcino le donne di tutto il mondo.

La donna e il calcino in India, presenta un elegantissimo Sari rosso, adatto a grandi eventi mondani, incontri galanti e festività tipiche.

La donna giapponese si approccia al calcino col tipico kimono arricchito dai geta, sandali tipici del paese del sol levante.
Grande novità di quest'anno è la provocazione di una stilista islamica che propone una linea di burqa da calcino.

Nell'occidente sviluppato e secolarizzato, la donna calcinistica si suddivide sostanzialmente tra le due categorie: casual e casalinga.
Oltre alle questioni sociali, l'evento di quest'anno propone un interessantissimo excursus storico. Ecco allora preziosissimi abiti da dame e cortigiane del medioevo
Passando per la donna calcinista anni '50
Fino a giungere alla donna veramente emancipata dei giorni nostri, la sbarazzina, detta anche peperina
Inevitabile anche una strizzatina d'occhio all'estate che arriva. Ecco allora come si presenterà la donna calcinista sulle spiagge della riviera (quale riviera? Una qualsiasi...).
E veniamo finalmente al giorno più bello, l'altare, i fiori d'arancio e il lancio del bouquet. Quest'anno la collezione di abiti da sposa è particolarmente raffinata ed elegante.
Un piccolo siparietto sexy conclude la serata. Tra le proposte un sensuale ma intelligente babydoll rosa, con trasparenze discrete ma ammiccanti, dove il vedo-non-vedo la fa da padrone, stimolando le fantasie più nascoste.
Per la collezione fetish ecco invece il modello infermierina sexy che, con il precedente, completa il quadro delle potenziali armi di seduzione a disposizione delle donne calciniste per sperare di distrarre gli avversari maschietti.
Si chiude con il più classico degli abiti da donna calcinista: quello che maggiormente si attaglia al suo rapporto col calcino.

giovedì 19 luglio 2007

Lo Zen e l'arte della spondina

Contravvenendo all'ordine del maestro posto questo messaggio per tutti i fratelli. L'unico scopo è quello di illuminare anche loro verso la via che porta allo Zen e l’arte della spondina. Ecco qui alcuni Koan che mi sono stati detti nel sacro tempio del Kalcino, in Birmania.

Nella mente del brocco ci sono molte possibilità, ma nella mente del professionista c’è solo la spondina. (Shunryu Suzuki)

Un brocco desideroso di imparare lo zen, chiese al maestro: "Qual'è la via che conduce allo zen?".
Il maestro rispose: "Senti lo sciabordio della macchinetta del caffè".
"Lo sento", disse il brocco.
E il maestro: "È lì l'ingresso".

Quando un brocco, attinge alla spondina, è un uomo fortunato; quando un professionista attinge alla spondina, essa è fortunata (Detto di El Gato zen).

Parlare di spondina con un brocco è come cercare orme di pesce nel letto di un torrente asciutto (Maestro Mano Lenta).

Se giochi a calcino sei un brocco, se sei il calcino non sei un brocco (Tatami Kourino).

La spondina deve essere come la vita, corta e veloce. (Ciccio Tan)

Brocchi si nasce, professionisti si diventa, maestri si nasce, brocchi si diventa. (Ossimoro Zen)

sabato 14 luglio 2007

Parola ai brocchi

Come ogni testata giornalistica che si rispetti, la redazione del Calcino Blog si scusa con i propri lettori per la diffusione di una notizia falsa.

La smentita è giunta da pochi minuti nella nostra sede di via Spondacci. La NBA (National Brocchis Association) ci ha chiesto di pubblicare la seguente, che riportiamo fedelmente.

Gentile redaziona di Carcino Bloc,

voliamo comuniccare attraverso la Vostra maestosissima maestà, avvoi che siete i Campioni Asoluti, ce siamo stati noi a inventare il carcino per soli brocchi. L invenziona esista gia dal 1956 e la inventata il nosstro grande precedessore Filippo Nelucini. Qua nella foto era quando che giocavamo i bianchi incontro ai necri, così per fare finta che ci erano quelli piu forti e queli piu scalzi ce tando pero sempre tuti brocci eravamo.


Nel ringraziarvi in ginoccio per la Vostra infinita bontà e grandezza, di voi che siete li grandisimi campioni, vi porgiamo indistinti saluti.


La NBA informa inoltre che è nelle intenzioni dei suoi vertici intentare causa all'istituto MIT, gli studiosi del quale si erano arrogati la paternità della prestigiosa invenzione.

La fisica di Slowhand

Dopo un'attesa di quasi 2 anni è finalmente disponibile nelle migliori librerie il libro che azzarda la promessa di spiegare il fenomeno "Slowhand". Una pubblicazione, questa, a metà strada tra il saggio filosofico e il trattato scientifico, come facilmente si può immaginare considerando l'argomento in questione. Con una breve introduzione di Hawking, sul perchè la scienza sia così interessata a studiare il moto della palla di questo formidabile attaccante, il saggio in definitiva si propone di considerare tutti gli aspetti fisici non intuitivi del suo gioco e di svelarne le leggi che li governano.
Ci riuscirà? Sarà la guida che cambierà per sempre il gioco di tutti gli attaccanti, anche quelli che si affidano alla mera velocità? Potrà essere la definitiva cura contro la brocchite ormai dilagante in certi ambiti?
Non lasciatevi spaventare dal fatto che l'autore non sia un attaccante, bensì il pluripremiato portiere El Benda. L'autore ha già dimostrato grande competenza tecnica e capacità di divulgazione anche nel suo precedente volume "Il Calcino Zen - parare da remoto".
Di seguito i capitoli a nostro avviso più interessanti:
- Slowhand: il Galileo del calcino
- Geometrie non euclidee applicate al tridente
- Legge di Newton? No grazie
- Il primo principio del moto della palla: se la puoi muovere la puoi fermare
- Il secondo principio del moto della palla: l'energia della palla si conserva
- La palla calamitata: leggenda metropolitana o rivoluzione scientifica?
- Il moto basculante della mediana
- Effetti del moto basculante sull'umore degli avversari

giovedì 12 luglio 2007

mercoledì 11 luglio 2007

L'iconografia del Calcino





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Lasciamo stare per un momento le facezie e occupiamoci di cose serie: l'iconografia del calcino. Nello specifico della rappresentazione figurativa dell'omino. Per la massa esso è una figura stereotipata e comune. Un oggetto di consumo ludico la cui importanza non travalica i confini dello sport. Però c'è ben altro dietro a quell'anonima silhouette.
Partiamo dal passato. Scavi recenti hanno dato alla luce un'antica statua di Ramses II (fig.1), è evidente che un tempo il portiere indossasse un fastoso cappello contro la calura egizia e che un gonnellino sostituisse il classico pantaloncino Umbro Sport. Dalle coste africane ci spostiamo nell'antica Grecia, qui un Calcino Kouros (fig.2 ) mostra come un tempo ci fossero già dei coiffeur giamaicani per avere un crine ricciolone da sfoggiare nei colpi di testa e di come la pudicizia non impedisse di giocare con il ciondolo al vento. Usanza vietata perchè l'oscillazione pendula disorientava gli attaccanti. Un salto ai tempi moderni ci mostra lo svilimento consumistico di un simbolo mitologico. L'omino finisce in tutti i bagni del mondo (fig.3). Tolto dai campi e costretto a vigilare le ritirate in autogrill, deve passare il tempo a leggere sconce scritte sui muri. Non a caso è vestito a lutto. Le grandi guerre del '900 ammorbano anche lui. Arruolato è costretto a divenire il bersaglio di tutti gli eserciti (fig.4). Vilipeso ogni giorno, conta sul campo milioni di morti. Di lui in quel tempo si diceva che fosse una sagoma, eppure non c'era nulla da ridere. Per fortuna l'onda rivoluzionaria degli anni '7o rilancia anche l'omino, affrancato dalla sua immagine negativa diviene icona post moderna vestendo i panni del celebre robot C-3PO di Guerre Stellari (fig.5). La consacrazione arriva però con Hollywood che lo celebra affidando a lui la rappresentazione del premio più ambito del cinema: l'Oscar. Evidente figlio di C-3PO, stilizzato e dorato, Oscar si sente solo e omino oggetto, per questo abbandona la carica al David di Donatello e fugge, lontano dai fasti dello show biz, indossa la sua consueta casacca da operaio, quel blu con cui oggi tutti lo conosciamo (fig. in alto), e torna a lavorare nei campi. Oggi, i suoi figli vivono in pace, sul verde rassicurante del laminato serigrafato, sorretti da una solida struttura di compensato multistrato, circondati solo dall'armonioso trillare degli spondoni.

martedì 10 luglio 2007

Senza parole


C'ERA UNA VOLTA UN DISCRETO PORTIERE...

domenica 8 luglio 2007

In mezzo al grande marasma sullo scandalo dei Dossier del Sismi, spunta un caso inquietante per il Calcino Blog. In mezzo ai mille incartamenti esce una conversazione che riguarda importanti esponenti dell’associazione. I commenti sono superflui, vi lasciamo alla lettura di questo allarmante frammento:



[…]
A: questo El Gato sta facendo troppo rumore…
B: eh…chill’ è famoso…è pien’ e femmine…soldi
A: alcuni amici sono, come dire, scontenti…
B: eh che vuò fa? …sò guaglion’…si divertono…
A: si divertono troppo! Si devono, se mi capisci, divertire di meno
B: di meno? E che agg’ a fa? Quello è uno dritto, è furbo
A: ah ma che mi vieni a dire…la deve finire…con le buone…o con le cat…
B: sentite a me, chill’ tiene amicizie importanti…potenti…è affiliato capite..
A: di chi?
B: ora al telefono…
A: con chiiii?
B: Sua Altezzosità!
A: uhm, è un guaio, un guaio grosso.
B: mi capite? I nomi sono quelli, per non dire…Slowhand…
A: pure? Agli amici non piacerà, finisce male
B: guerra?
A: qualcuno ci deve parlare con sto guaglione, lo deve fare ragionare. Basta poco, qualche goal preso in più, un raffreddore…
B: un’ernia
A: sì, una bella appendicite, basta poco
B: ma chill’ El Gato…c’ha sette vite, gioca, gioca sempre. Nemmeno i calli tiene…
A: allora facciamoglieli venire..
B: e come?
A: acido
B: l’acido?
A: sulle aste
B: ma chill è refrattario…
A: pure?
B: tiene na’ pelle spessa tanto…
A: e come si fa?
B: un debole lo tiene, le femmine!
A: e…chi?
B: tiene una cotta per Monica..
A: Monica la sorella del guercio?
B: ma che? Si pazz’? Monica Bellucci
A: ehhh vabbuò stiamo freschi, pazziamm’
B: quella tiene, è l’amore suo.
A: ma è a Parigi…
B: e la facciamo scendere…
A: dici?
B: e perché no? Certo con un film in mezzo…
A: un film?
B: e che tiene tempo da perdere la Bellucci?
A: e che film?
B: e che ne sacc’…ce lo inventiamo
A: Mi pare una cosa troppo grossa.
B: ma come prima lo vulite togliere di mezzo e ora vi fermate per un film?
A: sono soldi…
B: e che lo dobbiamo fare veramente? Quella scende, gli presenti due amici tuoi, il cane e il guercio, gli dici che sono i produttori e poi il protagonista…
A: El Gato..
B: sissignore
A: può essere…
B: chill’ ci mette dieci minuti…tiene il napal nelle vene…
A: dici che lei…
B: si sposano, e te lo togli di mezzo per un bel po’, viaggio di nozze e compagnia bella…
A: mi hai convinto
B: chiami tu Monica?
A: ora cerco il numero e ti richiamo
B: e sia
A: a dopo

giovedì 5 luglio 2007

Orario Calcino

Un giocatore che vuole rimanere anonimo ci ha inviato una mail con una strana proposta. Visto il nostro spirito comunitario e democratico la riportiamo fedelmente:

Esimio Calcino Blog,
con questa mia a porgerVi sinceri complimenti e a farVi spero gradita proposta, foriera di migliori condizioni di giuoco, eziandio poco popolare essa porrà in essere, tuzioristicamente parlando, uno status quo idoneo allo spirito vieppiù ludico e agonistico che è bene contraddistingua le sfide di taluni nostri beniamini. Perciò propongo tale tabella oraria di gioco:


tabella
7.30-10.30 Brocchi, pensionati e giocatori della domenica

10.30-11.00 Sveltina professionisti

11.00-13.00 Irrigamento campo, manutenzione generale

13.00-15.00 Corso di perfezionamento brocchi (professionisti tutor)

15.00-17.00 Impediti, brocchi, mammelucchi, infiltrati, donne*

17.00-19.00 Manutenzione straordinaria

19.00-22.00 Professionisti e Campioni
* la responsabilità di tale addebito è da imputarsi all'anonimo, la redazione sdegna tali vili maschilismi

mercoledì 4 luglio 2007

Caffè a pagamento: svelato il mistero!

Tanto si è detto sulla controversa scelta di introdurre la tassa sul caffè, il pedaggio sulla lucidità, l'imposta sui nervi.

Qualche maligno diceva "El gato vince sempre perché fa uso di massicce dosi di caffeina". Altri giuravano di aver visto un omino di bassa statura (il cameriere del Valema?) fare capolino dallo sportellino della macchinetta erogatrice, per poi sparire rapido come il vento, lasciando dietro di sè l'eco del tintinnio delle numerose monetine raccolte durante la giornata. Altri ancora ventilavano l'ipotesi di un coinvolgimento di Al Qaeda. Voci di corridoio assicuravano legami tra questa decisione e la nascita del nuovo partito democratico.

Ma eccovi la verità: il ricavato dei caffè consumati quotidianamente sarà interamente devoluto ai vertici della FICB che, per scongiurare l'incubo dell'epidemia di brocchitudine (broccagine, brocchedine, broccoleria), pericoloso virus di carattere epidemico, hanno commissionato al MIT (Massachusetts Institute of Technology) di Boston, un calcino speciale per i brocchi.

Quello che vedete nella foto è il primo prototipo rilasciato dal prestigioso istituto, che aveva già partecipato alla realizzazione del calcino per soli portieri. Consente di impegnare 20 brocchi per volta in un'unica partita e garantisce ai professionisti di non dover subire la tirannia della plebe dilettantistica, ogni volta accalcata intorno al sacro tavolo, blasfema e grottesca, affamata di trucchi che vanno ben oltre le capacità di comprensione di un brocco.

QUANTITA' = NO QUALITA'

Niente paura dunque. I nostri soldi non andranno sprecati e presto ci libereremo definitivamente del fastidioso problema dei brocchi.

Caffé (n)€uro Network

caffé (n)euro networkDa alcuni giorni il calcino non è più quello di una volta.

Lo so, sembra la solita, vecchia, bistrattata frase retorica tipo 'non ci sono più le mezze stagioni' (ma nemmeno le stagioni piene, se per questo) o 'si stava meglio quando si stava peggio' (in via Stampa, locale più angusto ma molta più gente...) oppure ancora 'con chi ha perso oggi ilgritti?'. E invece...

Invece da alcuni giorni a questa parte, come molti di voi sapranno, la macchinetta del caffé non dà più il caffé gratis (gli ormai mitizzati 22 corto e 23 lungo). Per quelli che non lo sapevano, purtroppo è l'amara verità, quasi un caffé con i fondi e senza zucchero: Mr. Coffee non è rotto e ci mettono un po' ad aggiustarlo... e quel trenta centesimi (e dico trenta centesimi, non dieci, t-r-e-n-t-a!!!) che appare sul led non è un sinonimo di tilt dell'apparecchio, ma quello che si aspetta di ottenere in cambio del suo lavoro. Come già accadde alla sorella, la macchinetta dell'acqua aggratis multiprestigio.
Ma tutto questo cosa c'entra col calcino, vi chiederete. C'entra molto più di quanto potreste immaginare!

Da quando il consumo di caffé si è moderato, l'occhio dei giocatori del calcino è molto meno reattivo, le partite condotte in surplace non si contano più, i fumatori hanno meno posaceneri a disposizione. E la lista degli elementi negativi potrebbe continuare all'infinito.
Ma il lato peggiore, oscuro della vicenda, deve essere ancora svelato: senza l'apporto caffeinico gratuito, molti giocatori stanno facendo ricorso a pratiche illecite! Sì, stiamo parlando di uso massiccio di doping, fattore che non può che portare a conseguenze catastrofiche!


Da oggi, e grazie all'avventatezza di una decisione ampiamente impopolare, i collaboratori co-co-pro rendono di meno, sono meno concentrati e di gran lunga più dopati!

Il miglior attacco è la difesa


Ulsan, Corea del Sud
Dal nostro inviato Slowhand

Semplice esercizio tecnologico della produzione asiatica o prototipo destinato a cambiare per sempre il mondo del calcino?
Bizzarro e ricercatissimo oggetto d'arte o ennesima trovata pubblicitaria per un mercato in evidente affanno?
Questo calcino per soli portieri è la pietra dello scandalo su cui si stanno interrogando un pò tutte le figure di spicco nel mondo del calciobalilla, partendo dai critici di settore, anche quelli solitamente meno avezzi al Gossip, fino ad arrivare agli indiscussi campioni internazionali quali El Gato e El Benda.
La voce però più preoccupante e purtroppo forse fondata su solide basi, è quella per cui questo calciobalilla "geneticamente modificato" sia il risultato lampante dell'attività di ricerca e sviluppo della Fondazione "Difesa d'Offesa", la molto discussa associazione presieduta da Sua Altezzosità, le cui attitudini morali sono sempre state al centro di accese polemiche. Spacconerie una volta accettate di buon grado e con il sorriso sulle labbra, finchè non si è arrivati a vere e proprie blasfemie razziste nei confronti di Attaccanti anche di grande spessore. Ricordiamo a titolo di esempio la squalifica dello stesso SuaAltezzosità dal prestigioso Torneo di Primavera per l'infelice battuta "Gli Attaccanti sono come le Cheerleader: sono pittoreschi e in qualche caso possono distrarre l'avversario. Ma vi pare che io ne abbia bisogno?".
Per una critica serena a questa nuova trovata comunque non resta che rimanere in attesa dei nuovi sviluppi.
Speriamo solo che prevalga, come sempre è stato fino ad oggi, il buon senso. Altrimenti un domani cosa dovremo aspettarci? Calcini a pagamento?




Slowhand e la maledizione della prima luna

Perchè slowhand non tira mai al volo? Una domanda innoqua, una domanda inutile, una domanda banale? Eppure nei campi, sugli spalti, nei baracchini, nei bagni, sopratutto nei bagni ci si interroga. E proprio in tante discussioni sussurrate ci si lambicca il cervello su possibili cause:

1. Slowhand seguace di un'antica religione ittita, crede che titarare al volo sia peccato mortale.

2. Slowhand, a causa della radiazioni emesse dal server, non codifica l'informazione "tira al volo" trasmessa dal lobo frontale del cervello.

3. La triade d'attacco di Slowhand soffre di calli ai piedi, ciò impedirebbe l'impatto violento.

4. Slowhand ha firmato un accordo con la Nike per delle sniker da calcino, slogan: "da prendere al volo". Si aspetta quindi il lancio della campagna prevista per gennaio 2008.

5. Slowhand è un buddista ortodosso, tirare al volo è violento e rovina il suo karma.

6. Slowhand da piccolo è stato picchiato con dei spondoni al volo.

7. Slowhand non vede bene e se non stoppa non capisce dov'è la pallina.

8. Slowhand una volta, tirando al volo, ha paralizzato un uomo dal collo in giù e ha giurato a San Gennaro di non farlo più.

9. Slowhand se tira al volo decolla.

10. Slowhand non tira al volo perchè gli rovina la piega dei capelli.

martedì 3 luglio 2007

Pillole Meravigliose

Una fonte "segreta" ci ha mandato la foto di un contenitore di pillole che è stato rinvenuto sulla scrivania di due noti giocatori. Per discrezione e per cautela non possiamo rivelare i loro nomi, useremo solo degli pseudonimi. Questi due brocchi assumerebbero ogni giorno una certa quantità di queste pastiglie incredibili che, non fanno migliorare il gioco (ci vorrebbe un miracolo), ma donano una gran quantità di culo.

Ora tutti si chiedono: "è doping?", "dove si vendono?", "sono deducibili col modello unico?", "cosa dice il regolamento e Roberto Sport?".

Per ora le risposte languono, con qualche certezza: dove la natura non arriva ci pensa la farmacologia.

Teaser 1°

lunedì 2 luglio 2007

Il Film di El Gato

La notizia ha fatto tremare Hollywood: in produzione un film sulla vita di El Gato, sotto i primi rumors:

Trama:
Anni Ottanta. Cresciuto nel duro Texas, dove zio Lou lo ha allenato a fare spondoni, Nick Cat vuole diventare il giocatore di calcino più bravo d'America. A mezza strada batte un campione spavaldo, e presume di aver fatto subito breccia nel cuore d'una bella sconosciuta. Che infatti lo invita in camera sua, ma per sparargli a bruciapelo, e subito dopo ammazzarsi. Passano molti anni, e ormai sui trenta Nick trova lavoro in una factory di New York che sta andando a rotoli. Qui riprende a giocare ma spesso è lasciato in panchina perché creduto una vecchia schiappa. Al massimo gli fanno portare i caffè. Quando finalmente può giocare si rivela l'asso degli assi: con la stecca che si è costruito spara fucilate e sbriciola le palle. È proprio inutile che il padrone della baracca tenti di corromperlo per impedirgli di diventare il migliore: il nostro atleta non è in vendita. Nick non si dà in pasto ai giornali. Ha un solo traguardo, vincere. Ma la carne è debole...Adocchiato da una bionda, che pur essendo tinta riesce a raggirarlo, Nick ora perde una partita dopo l'altra. Perché il pubblico torni ad applaudirlo bisogna che El Gato ritrovi la fiducia, ci riesce dopo un workshop in Tibet dove insegna a giocare al Dalai Lama. Il braccio e l'occhio di Nick riacquistano allora tale potenza che per fermarlo c'è solo il veleno nel boccione dell’acqua. L'uomo sopravvive, ma i medici lo sconsigliano dal riprendere il gioco. Invece il testardo non s'arrende: si pente dell'attimo di debolezza in cui ha accettato di farsi comprare, scampa a una pistolettata della bionda, e ancora convalescente scende di nuovo in campo per una partita che può portarlo ai campionati del mondo e lui al cimitero. Malridotto com'è, gli va infatti malissimo, e per di più gli si rompe la stecca fatata. Con un ultimo colpo di teatro Nick Cat cambia ruolo e questo basta a dargli la forza di vincere nonostante la maglia insanguinata. Sui divani si esulta, i neon esplodono in fuochi d'artificio, e Nick, ormai felice, si ritira in campagna a giocare con i ragazzini dell’oratorio...

Critica:
Il film si ispira abbastanza fedelmente al famoso giocatore “El Gato” e ai suoi numerosi libri. Non il miglior film sul genere in produzione, ma di qualche interesse perché quella storia realista aveva un soprasenso simbolico e mistico. Sceneggiato da Slowhand con la consulenza di El Gato non è un'ennesima variazione sul tema della gloria, perseguita dai valorosi giovanotti americani che trovano nello sport l'ambiente più adatto a nutrire il mito del successo. Ma piuttosto è una parabola morale dove al di là dei protagonisti vince il calcino. Con le sue regole e la sua poesia. Purtroppo i capitali americani hanno fatto migrare la storia negli USA e così viene banalizzata la critica di costume, temperato l’antifemminismo, dipinto alla brava il profilo di quel Nick battezzato «El Gato», rielaborati molti luoghi comuni sugli eroi degli stadi che sfidano gli avidi e i disonesti. Alcune scene sono comiche, come quando El Gato uccide un portiere con una rimessa dal fondo o come quando, in un cameo dello stesso Slowhand, Nick dopo aver perso una partita dà alle fiamme un bar.

I produttori (gli stessi di Mamma ho perso l’aereo 18 e Rocky Balboa) stanno ora cercando un titolo d’effetto. Chiunque volesse dare i propri consigli invii pure un commento al post.

I titoli in lizza
I Brocchi contro El Gato
El Gato sul calcino che scotta
El Gato con gli spondoni
Sette El Gati per sette tornei
Corus El Gato
El Gattus
El Gattaca
El Gato prende il taxy driver
El Gato davanti e dietro c’è posto
Chi ha incastrato El Gato?
Dirty Gatting